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John Martin

John Martin

GB

47

Opere

1789 - 1854

Periodo di attività

Biografia dell'Artista

23 days ago

John Martin (1789–1854) è stato un fondamentale pittore, incisore e illustratore romantico inglese, rinomato per le sue vaste e drammatiche tele raffiguranti cataclismi religiosi e scene fantastiche. Nato il 19 luglio 1789 a Haydon Bridge, Northumberland, Martin era il quarto figlio di Fenwick Martin, un ex maestro di scherma. Le sue precoci inclinazioni artistiche lo portarono a un apprendistato presso un carrozziere a Newcastle per imparare la pittura araldica. Tuttavia, una disputa salariale interruppe questa esperienza, e fu invece posto sotto la tutela di Boniface Musso, un artista italiano. Nel 1806, Martin si trasferì a Londra con Musso, dove, a diciannove anni, sposò Susan Garrett. Inizialmente si mantenne dando lezioni di disegno e dipingendo su porcellana e vetro, dedicando le ore libere allo studio della prospettiva e dell'architettura, abilità che sarebbero diventate tratti distintivi del suo lavoro successivo. La sua vita familiare fu notevole, con fratelli tra cui William, un inventore, e Jonathan, il cui incendio doloso alla Cattedrale di York nel 1829 gli valse il soprannome di "Martin il Pazzo", un'etichetta a volte applicata erroneamente all'artista stesso.

La carriera artistica di Martin iniziò a prendere slancio quando integrò le sue entrate con acquerelli seppia. Il suo primo dipinto ad olio presentato alla Royal Academy nel 1810 fu inizialmente respinto, ma fu accettato ed esposto l'anno successivo come *Composizione di paesaggio*. Presto passò alla produzione di dipinti ad olio su larga scala, privilegiando grandi temi biblici ispirati all'Antico Testamento e paesaggi sublimi che echeggiavano l'asprezza del suo Northumberland natale. La moda dell'epoca della Reggenza per tale arte 'sublime' fornì un terreno fertile per le sue ambizioni. Una svolta significativa avvenne nel 1812 quando il suo dipinto *Sadak alla ricerca delle acque dell'oblio* fu acquistato dal deputato William Manning, spingendo avanti la sua carriera. Nonostante tragedie personali, inclusa la morte di diversi familiari stretti in un solo anno, e le distrazioni dal fratello inventore, Martin, profondamente influenzato da John Milton, persistette con i suoi grandi temi. Il suo dipinto del 1816, *Giosuè che comanda al sole di fermarsi su Gabaon*, ottenne un ampio consenso pubblico, e la vendita de *La caduta di Babilonia* nel 1818 per una somma considerevole gli permise di saldare i debiti e stabilire una casa a Marylebone, mettendolo in contatto con l'élite intellettuale e artistica di Londra.

L'apice della popolarità di Martin fu forse segnato da *Il banchetto di Baldassarre* (1820), un'opera che attirò migliaia di spettatori e consolidò la sua reputazione, con Thomas Lawrence che lo definì "il pittore più popolare del suo tempo". Il suo stile caratteristico comprendeva paesaggi e ambientazioni architettoniche colossali e maestose, spesso con eventi celesti drammatici e figure umane minute rimpicciolite dalla scala dell'ambiente circostante, creando un senso del sublime e dell'apocalittico. Martin fu anche un incisore a mezzatinta di grande talento, ricavando introiti significativi dalle stampe dei suoi dipinti. Le sue illustrazioni per *Paradiso perduto* di Milton (commissionate nel 1823) sono considerate definitive. Sebbene i suoi grandi dipinti fossero collegati a diorami e panorami contemporanei, ed egli sia visto come un precursore del cinema epico, questa associazione a volte sminuì la sua posizione nel mondo dell'arte seria. Personalmente, Martin era un devoto cristiano con un interesse per la religione naturale, il deismo e persino le prime idee evoluzionistiche. Fu rispettato dalla famiglia reale, diventando pittore storico del Principe Leopoldo di Sassonia-Coburgo e ricevendo l'Ordine di Leopoldo.

Nonostante il suo immenso successo pubblico, Martin affrontò critiche da figure come John Ruskin, che trovava il suo lavoro sensazionalistico. La sua produzione artistica diminuì temporaneamente intorno al 1827 quando si dedicò profondamente ad ambiziosi progetti di ingegneria. Spinto dal desiderio di migliorare l'ambiente urbano di Londra, sviluppò piani visionari per l'approvvigionamento idrico della città, i sistemi fognari (incluso il Thames Embankment), i moli e le ferrovie. Sebbene molti dei suoi schemi non furono realizzati durante la sua vita, spesso costituirono la base per successivi progetti di successo, come il sistema fognario di Joseph Bazalgette. La fine degli anni '30 del 1800 fu un periodo difficile, segnato da difficoltà finanziarie e depressione, esacerbate da problemi familiari tra cui il suicidio di suo nipote. Tuttavia, le fortune di Martin si ripresero negli anni '40 del 1800, e tornò ad esporre con rinnovato vigore, continuando a produrre opere significative.

Nei suoi ultimi anni, John Martin si imbarcò in una monumentale trilogia: *Il Giudizio Universale*, *Il Gran Giorno della Sua Ira* e *Le Pianure del Cielo*, completata nel 1853 poco prima che un ictus gli paralizzasse il lato destro. Morì il 17 febbraio 1854 a Douglas, Isola di Man. Sebbene la sua fama sia diminuita postuma per un periodo, il suo lavoro fu riscoperto e rivalutato nel XX secolo. L'eredità di Martin è sostanziale; le sue visioni drammatiche e fantasiose influenzarono non solo colleghi artisti come Thomas Cole e i Preraffaelliti, ma anche scrittori come le sorelle Brontë e generazioni di cineasti da D.W. Griffith a George Lucas. La sua lungimiranza ingegneristica contribuì infine anche allo sviluppo di Londra. Oggi, le sue opere sono conservate in importanti collezioni di tutto il mondo, e la sua mostra "Apocalypse" nel 2011-12 ha riaffermato il suo status di figura unica e potente nell'arte britannica.

Elementi per pagina:
Edwin e Angelina, o L'Eremita
Vista sul fiume Wye, verso Chepstow
Un uomo che suona l'arpa con altre figure vicino a un lago
Figure in un paesaggio arcadico
Figure vicino a una cascata, un villaggio su una collina oltre
La Valle dell'Ombra della Morte 1826
Il conflitto tra Satana e la Morte
Giardini di Kensington 1815
Il grande giorno della sua ira
Giosuè comanda al sole di fermarsi a Ghibea