

John William Waterhouse
GB
97
Opere
1849 - 1917
Periodo di attività
Biografia dell'Artista
John William Waterhouse (battezzato il 6 aprile 1849 – 10 febbraio 1917) fu un illustre pittore inglese la cui opera si colloca a cavallo tra la tarda era vittoriana e l'alba del ventesimo secolo. Rinomato per le sue affascinanti raffigurazioni di donne della mitologia classica e della leggenda arturiana, è spesso associato sia allo stile accademico sia alla fase successiva del movimento preraffaellita. Nato a Roma da genitori pittori inglesi, William e Isabella Waterhouse, fu affettuosamente soprannominato 'Nino'. Questa prima parte della sua vita in Italia influenzò profondamente la sua successiva scelta di soggetti, attingendo frequentemente alla mitologia romana e ad ambientazioni classiche. Nel 1854, la famiglia tornò in Inghilterra, stabilendosi a South Kensington, Londra, convenientemente vicino al neo-istituito Victoria and Albert Museum. Immerso in un ambiente artistico fin dalla nascita, Waterhouse fu incoraggiato a disegnare, trascorrendo molto tempo a schizzare opere d'arte al British Museum e alla National Gallery, affinando le sue abilità. Nel 1871, iniziò formalmente la sua educazione artistica iscrivendosi alle scuole della Royal Academy of Art, con l'intenzione iniziale di studiare scultura.
Non passò molto tempo prima che Waterhouse trovasse la sua vera vocazione nella pittura. Entro il 1874, aveva compiuto il passaggio, segnando il suo debutto pubblico come pittore all'esposizione estiva della Royal Academy con l'opera di grande successo critico, *Il Sonno e il suo fratellastro Morte*. Le sue prime opere erano profondamente radicate nella tradizione accademica classica, riecheggiando lo spirito di contemporanei come Sir Lawrence Alma-Tadema e Frederic Leighton. Questi dipinti, che spesso rappresentavano scene della vita dell'antica Grecia e di Roma, furono esposti regolarmente e gli valsero un crescente riconoscimento all'interno della scena artistica londinese. Il successo di opere come *Dopo la danza* (1876), che ottenne una posizione di primo piano all'esposizione della Royal Academy, consolidò il suo status in ascesa. Man mano che la sua reputazione cresceva, aumentava anche la scala delle sue ambizioni e delle sue tele, spostandosi verso composizioni più grandi e drammatiche che mettevano in mostra la sua tavolozza di colori ricca e brillante.
Gli anni '80 del XIX secolo segnarono un'evoluzione significativa nell'orientamento artistico di Waterhouse, quando iniziò ad abbracciare i soggetti e le sensibilità stilistiche della Confraternita dei Preraffaelliti. Sebbene non fosse mai stato un membro del gruppo originale, è stato definito "il preraffaellita moderno" per la sua fusione dei loro ideali con il suo approccio distintivo. Sviluppò un profondo interesse per i temi letterari, traendo ispirazione dalle opere di poeti come Alfred, Lord Tennyson, John Keats e William Shakespeare. Centrale nella sua opera divenne la figura della donna, ritratta in vari archetipi: l'eroina tragica, l'incantatrice o la potente femme fatale. Le sue opere più iconiche esplorano queste figure con grande profondità emotiva. Dipinse notoriamente il personaggio tragico di Ofelia tre volte (1889, 1894, 1910) e fu affascinato da *La Dama di Shalott* di Tennyson, un soggetto che rivisitò anche in tre grandi tele (1888, 1894, 1915), con la versione del 1888 che divenne uno dei dipinti più famosi dell'epoca. La sua tecnica combinava in modo unico il dettaglio meticoloso e la narrazione letteraria dei preraffaelliti con una pennellata più sciolta ed espressiva che ricordava l'Impressionismo.
La carriera di Waterhouse fu caratterizzata da un successo professionale costante e da riconoscimenti. Fece diversi viaggi in Italia tra la fine degli anni '70 e gli anni '80, che arricchirono ulteriormente il suo repertorio classico. Nel 1883, sposò Esther Kenworthy, un'artista che esponeva i propri dipinti di fiori. La sua posizione nell'establishment artistico fu assicurata quando fu eletto membro associato della Royal Academy nel 1885, seguito dalla sua elevazione a Royal Academician a pieno titolo nel 1895. Per il suo lavoro di diploma, presentò il suo dipinto di *Ofelia* del 1888 come opera temporanea mentre completava *Una Sirena* (1900). La sua reputazione fu ulteriormente rafforzata quando l'influente collezionista Sir Henry Tate acquistò due delle sue opere principali, *Consultando l'oracolo* (1884) e *La Dama di Shalott* (1888), per la sua collezione nazionale. Oltre alla sua pratica, Waterhouse si dedicò alla comunità artistica, insegnando alla St. John's Wood Art School e facendo parte del Consiglio della Royal Academy.
Waterhouse continuò a dipingere prolificamente per tutti gli anni '90 e '900, rimanendo devoto ai suoi temi mitologici e letterari. Tuttavia, man mano che il mondo dell'arte si muoveva verso il Modernismo, il suo stile classico e romantico iniziò a essere considerato superato. Nonostante questo cambiamento di gusto, rimase un espositore regolare alla Royal Academy. Nel suo ultimo decennio, nonostante soffrisse di una crescente fragilità a causa di una lunga battaglia contro il cancro, la sua spinta creativa non diminuì. Lavorò a una serie basata sulla leggenda di Persefone e produsse capolavori tardivi come *Tristano e Isotta* (1916). Morì il 10 febbraio 1917, lasciando il suo ultimo dipinto, *Il giardino incantato*, incompiuto sul suo cavalletto. Sebbene la sua opera sia stata in gran parte trascurata per gran parte del XX secolo, una grande rinascita di interesse iniziò negli anni '70, culminando in una grande retrospettiva alla Royal Academy of Art nel 2009. Oggi, John William Waterhouse è celebrato come uno dei pittori più amati della Gran Bretagna, la sua eredità assicurata dalle sue intramontabili, evocative e ossessivamente belle raffigurazioni di donne di un mondo di miti e leggende.